Il piano di azione sull’economia circolare è centrale per l’attuazione del Green Deal Europeo, esso prevede iniziative che consentono la transizione verso un sistema economico capace di rigenerarsi da solo, pensato e progettato in modo che beni e servizi possano essere prodotti, riutilizzati, riciclati in un circolo chiuso in cui nulla o quasi vada sprecato e scartato.
L’economia circolare si pone come un’alternativa al modello lineare di crescita economia che si basa sull’accessibilità a grandi quantità di risorse ed energia, sul consumo di massa e sulla produzione di scarto una volta raggiunta la fine della vita del prodotto, sulla base dell’assunto: “take – make – use – dispose”: prendi – produci – usa e getta.
L’economia industriale degli ultimi 150 di storia ha causato effetti ambientali devastanti, guerre sanguinose per il controllo delle materie prime, forti diseguaglianze sociali. Il sistema non funziona più per l’ambiente, per le persone, per il business, occorre cambiare approccio, modificare il nostro modo di vivere, produrre e consumare.
Il nuovo modello di sviluppo intende dunque ridurre l’apporto di energia, promuovere l’impiego di energie rinnovabili, eliminare lo scarto, differenziare le fonti di approvvigionamento di materia e far vivere più a lungo i beni, massimizzando il valore d’uso dei prodotti di consumo. L’assunto diventa: riduci, riusa, ricicla.
L’economia circolare promuove dunque una concezione diversa di produzione e consumo che privilegia logiche di modularità, versatilità e adattabilità, perché ciascun prodotto abbia più lunga durata e sia realizzato e ancora prima pensato per poter essere aggiornato, aggiustato, riparato.
I principali obiettivi dell’economia circolare sono l’estensione della vita dei prodotti, la produzione di beni di lunga durata, le attività di ricondizionamento e la riduzione della produzione di rifiuti.
La materia di scarto il rifiuto diviene un “giacimento”, una ricchezza perché è fonte della c.d. “materia prima seconda” per produrre nuovi beni materiali. In una economia circolare i rifiuti, in un certo senso, non esistono sono considerati “cibo”, nutrienti che alimentano il sistema.