La Commissione ha proposto nuove norme per aiutare le imprese, in particolare le piccole e medie imprese (PMI), a sfruttare al meglio le loro invenzioni e le nuove tecnologie e contribuire alla competitività e alla sovranità tecnologica dell’UE.
I regolamenti proposti, relativi ai brevetti essenziali e alla concessione di licenze obbligatorie per i brevetti in situazioni di crisi, come pure la revisione della legislazione sui certificati protettivi complementari, creeranno un quadro in materia di diritti di proprietà intellettuale più trasparente, efficace e adeguato alle esigenze future.
Nell’odierna economia della conoscenza i beni immateriali, quali marchi, disegni e modelli, brevetti e dati, assumono un’importanza sempre maggiore. La proprietà intellettuale (PI) è un fattore essenziale per la crescita economica, poiché aiuta le imprese a trarre vantaggio dai loro beni immateriali. Alle industrie ad alta intensità di PI sono riconducibili quasi la metà del PIL totale e oltre il 90% di tutte le esportazioni dell’UE. Nel periodo 2017-2019 quasi il 76% degli scambi intra-UE è stato generato da industrie ad alta intensità di brevetti.
Le proposte odierne integreranno il sistema brevettuale unitario, che sarà operativo dal 1º giugno. I rispettivi punti di partenza sono le disposizioni e i principi esistenti del diritto internazionale e dell’UE in materia di proprietà intellettuale, ma ciascuno di essi mira a rendere più efficace il sistema dei brevetti eliminando ulteriormente la frammentazione del mercato unico, riducendo la burocrazia e migliorando l’efficienza. Questo solido quadro in materia di brevetti consentirà agli operatori economici e alle autorità competenti di proteggere meglio l’innovazione, garantendo nel contempo un accesso equo, anche in situazioni di emergenza.
Queste iniziative in materia di brevetti riguardano i settori chiave di seguito indicati.
Brevetti essenziali
I brevetti essenziali (SEP) sono brevetti che proteggono le tecnologie dichiarate essenziali per l’attuazione di una norma tecnica adottata da un’organizzazione di normazione. Tali norme riguardano ambiti quali la connettività (ad es. 5G, Wi-Fi, Bluetooth, NFC) o gli standard di compressione e decompressione audio/video.
Per fabbricare un prodotto che sia conforme alle norme, l’utilizzatore è tenuto ad avvalersi dei pertinenti brevetti “essenziali”. Il monopolio concesso da tali brevetti specifici è controbilanciato dall’impegno dei titolari di brevetti SEP a concedere in licenza questi brevetti a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND), consentendo agli utilizzatori di accedere al mercato.
L’applicabilità dei brevetti SEP (in particolare per gli standard di connettività) aumenterà con lo sviluppo dell'”internet delle cose”. Di conseguenza, un sistema ben funzionante che faciliti l’accesso alle tecnologie, premiando nel contempo l’innovazione, è determinante per la sovranità tecnologica dell’UE.
Concessione di licenze obbligatorie
La concessione di licenze obbligatorie per i brevetti consente a un governo di autorizzare l’uso di un’invenzione brevettata senza il consenso del titolare del brevetto, Gli accordi volontari di licenza con i fabbricanti costituiscono di norma lo strumento preferito per incrementare la produzione, ma qualora tali accordi non siano disponibili o adeguati la concessione di licenze obbligatorie può contribuire a fornire accesso a prodotti e tecnologie fondamentali di rilevanza per le crisi quale ultima risorsa in tempi di crisi.
Le nuove norme prevedono un nuovo strumento di concessione di licenze obbligatorie a livello dell’UE che integrerebbe gli strumenti dell’UE per le crisi, quali il regolamento relativo allo strumento per le emergenze nel mercato unico, il regolamento HERA e la normativa europea sui semiconduttori. Sulla scia della crisi COVID-19, queste nuove norme rafforzano ulteriormente la resilienza dell’Unione alle crisi, garantendo l’accesso a tecnologie e prodotti brevettati fondamentali in tempi di crisi, qualora gli accordi volontari non siano disponibili o adeguati.
Certificati protettivi complementari
Un certificato protettivo complementare (CCP) è un diritto di PI che proroga la durata di un brevetto (fino a cinque anni) relativo a un medicinale per uso umano o veterinario, o a un prodotto fitosanitario, che è stato autorizzato dalle autorità di regolamentazione. L’obiettivo è incoraggiare l’innovazione e promuovere la crescita e l’occupazione in questi settori. Tuttavia la protezione conferita dal CCP è disponibile solo a livello nazionale. Ne consegue che il sistema attuale risente della frammentazione, che comporta procedure complesse e costose come pure incertezza giuridica.
L’iniziativa introduce un CCP unitario a integrazione del brevetto unitario. La riforma del CPC introduce inoltre una procedura d’esame centralizzata, attuata dall’EUIPO, in stretta cooperazione con gli uffici nazionali di PI dell’UE. Nell’ambito di questo regime, una domanda unica sarà sottoposta a un unico processo di esame che, in caso di esito positivo, darà luogo al rilascio di CCP nazionali per ciascuno Stato membro designato nella domanda. La stessa procedura può anche sfociare nel rilascio di un CCP unitario.
Fondo dell’UE per le PMI 2023
Per sostenere ulteriormente l’innovazione, parallelamente alle proposte odierne il Fondo per le PMI 2023 metterà ora a disposizione anche nuovi servizi di voucher relativi, per la prima volta, ai brevetti europei e alle nuove varietà vegetali. Questi nuovi servizi consentiranno alle PMI di risparmiare fino a 1 500 € sui costi di registrazione dei loro brevetti e 225 € sulla registrazione di nuove varietà vegetali per ciascuna domanda.